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"In un cervello urbano cariato di speculazione multinazionale, nelle strane alleanze tra conflitto e lavoro creativo, pulsa il vettore esplorativo di questo percorso. Esso racconta Berlino da una posizione angolare specifica: il clubbing. Il mercato dell'entertainment è uno dei motori economici portanti della metropoli berlinese. Su di esso si incentra larga parte dei nuovi flussi migratori, sia sul piano del consumo che su quello della produzione. Attraverso le sue location, i suoi muri di casse, i suoi suoni, i suoi dancefloor, le sue line-up, le sue droghe, le sue sessualità, i suoi assembramenti, stili e culture, la metropoli diventa una sirena impazzita: lo strano attrattore che polarizza oceani umani in eneidi transnazionali, pronti al viaggio, alle veglie infinite, alle peggiori intemperie, alle file di ore, all'arresto cardiaco, per entrare in scantinati bui e umidi o tetti di grattacieli in disuso, con una pressione uditiva ai limiti della sordità. Per ballare, perdersi, diventare evanescenti, lasciare il conto delle ore, dello spazio, dei giorni. Obiettivo rinascere ancora e ancora".